“Per gestire al meglio e avere il pieno controllo dei dati con cui si fa business, creare vantaggi competitivi e fiducia da parte degli stakeholder”
Ai nostri giorni, nella “società dell’informazione”, pensare alla privacy e alla protezione dei dati come un mero adempimento normativo volto ad assicurare la segretezza di alcune informazioni non è solo anacronistico: è concettualmente errato.
In un contesto in cui tutti sono connessi, in cui molti offrono o chiedono servizi o prodotti personalizzati, in cui le pubbliche amministrazioni, le autorità di vigilanza e controllo, le organizzazioni e i privati sono chiamati a scambiarsi informazioni tra loro, i dati personali sono il nuovo patrimonio da proteggere. E per farlo bene, non basta avere solo gli strumenti adatti.
Il Codice in materia di protezione dei dati personali (Dlgs 196/2003), ovvero il nostro Codice Privacy, ci lascia in eredità una solida base di partenza. Il GDPR (Regolamento UE 2016/679), cioè il Regolamento Privacy, ci chiede responsabilità e responsabilizzazione.
La privacy, poi, è anche richiesta quando si parla di antiriciclaggio (Dlgs 231/2007, art. 3, co. 2), sicurezza sul lavoro (Dlgs 81/2008, art. 53, co. 4) e di tutela dei diritti dei lavoratori (Statuto dei Lavoratori, L 300/1970), in particolare quando si parla di controllo a distanza e videosorveglianza.